Pubblicato il Marzo 15, 2024

L’aria di casa tua è probabilmente più inquinata di quella esterna, ma la soluzione non è solo aprire le finestre o comprare un purificatore qualsiasi.

  • Identifica e rimuovi le fonti interne di veleni come Composti Organici Volatili (COV) e formaldeide.
  • Adotta una ventilazione “strategica”, aprendo le finestre solo quando i dati sulla qualità dell’aria esterna sono favorevoli.
  • Pianifica a lungo termine con tecnologie efficaci come la VMC, superiori ai semplici purificatori.

Raccomandazione: Adotta una roadmap progressiva per trasformare la tua casa da “trappola per inquinanti” a “scudo protettivo” per la salute della tua famiglia, sfruttando anche gli incentivi fiscali disponibili in Italia.

Quando chiudi la porta di casa, lasciandoti alle spalle il traffico e lo smog della città, provi una sensazione di sollievo e sicurezza. Finalmente al riparo, in un ambiente protetto, specialmente per i tuoi bambini o per i membri della famiglia più sensibili. Ma se questo rifugio fosse un’illusione? Se l’aria che respirate all’interno fosse in realtà una minaccia più insidiosa di quella esterna? Questa non è un’ipotesi allarmistica, ma una realtà documentata che riguarda la maggior parte delle abitazioni urbane moderne.

Molti, per istinto, cercano soluzioni semplici: si consiglia di aprire spesso le finestre, anche se fuori l’aria è pesante, di riempire la casa di piante purificanti o di acquistare il primo purificatore d’aria trovato online. Sebbene ben intenzionate, queste azioni sono spesso insufficienti o, peggio, controproducenti. Non affrontano il vero problema: la nostra casa, costruita per essere energeticamente efficiente, si è trasformata in una sorta di “scatola sigillata” che intrappola un cocktail di inquinanti chimici e biologici.

E se la vera chiave non fosse agire a caso, ma adottare una strategia? Se potessimo trasformare la nostra abitazione da fonte passiva di problemi respiratori a un vero e proprio “filtro protettivo” attivo per la salute di tutta la famiglia? Questo è l’obiettivo di questa guida. Non una semplice lista di consigli, ma un percorso ragionato, una roadmap della salubrità domestica pensata per le famiglie italiane che vivono in città.

In questo articolo, analizzeremo perché l’aria di casa è così pericolosa, esploreremo azioni gratuite ed efficaci da implementare subito, confronteremo le tecnologie disponibili per fare una scelta informata e, infine, tracceremo un piano d’azione concreto per rendere la tua casa un ambiente che protegge attivamente la salute, invece di danneggiarla.

Perché l’aria dentro casa tua può essere 5 volte più inquinata di quella esterna?

L’idea che l’inquinamento sia un problema esclusivamente esterno è uno dei più grandi equivoci sulla salute ambientale. In realtà, secondo studi consolidati, l’aria all’interno delle nostre abitazioni può essere significativamente più tossica. Le stime indicano che l’inquinamento indoor può superare quello outdoor con concentrazioni da 2 a 5 volte maggiori, ma in alcuni casi l’aria può risultare fino a 50 volte più inquinata. Questo paradosso è particolarmente accentuato nelle città italiane. Uno studio specifico ha rivelato un dato preoccupante per Milano, dove i livelli medi annui di PM2.5 indoor nel 2022 sono stati di 2,63 volte superiori a quelli esterni, una discrepanza record tra le città analizzate.

Ma da dove vengono questi inquinanti? Le fonti sono numerose e spesso insospettabili. I principali colpevoli sono i Composti Organici Volatili (COV), gas tossici rilasciati da una vasta gamma di prodotti di uso quotidiano: vernici, mobili in truciolato (che emettono formaldeide), prodotti per la pulizia, deodoranti per ambienti, candele profumate e persino cosmetici. A questi si aggiungono inquinanti biologici come muffe, acari della polvere e batteri, che prosperano in ambienti umidi e poco ventilati. Infine, le attività quotidiane come cucinare a gas o semplicemente respirare in una stanza chiusa aumentano i livelli di biossido di azoto (NO2) e anidride carbonica (CO2), peggiorando ulteriormente la qualità dell’aria.

L’impatto sulla salute è diretto e documentato, specialmente per bambini, anziani e persone con patologie respiratorie. Come sottolinea un’autorità in materia, la nostra salute si costruisce e si protegge proprio negli ambienti chiusi.

È indoor che avviene la gran parte dell’esposizione della popolazione all’inquinamento atmosferico ed è negli ambienti indoor che si costruisce e si protegge la salute della popolazione. Ma in genere l’aria di casa, come quella degli altri ambienti chiusi che frequentiamo, è tutt’altro che pulita. Gli inquinanti atmosferici indoor sono molti e sono capaci di influenzare e peggiorare la salute delle persone, con effetti acuti a breve termine o cronici.

– Gaetano Settimo, Coordinatore del Gruppo di Studio Nazionale Inquinamento Indoor dell’Istituto Superiore di Sanità

Prendere coscienza di questo problema è il primo, fondamentale passo per agire. La tua casa non è automaticamente un santuario; senza un intervento consapevole, rischia di diventare una camera a gas a lenta combustione.

Come migliorare la qualità dell’aria in 48 ore con 3 azioni gratuite?

Affrontare l’inquinamento indoor non richiede necessariamente investimenti immediati. Esistono tre azioni potenti e a costo zero che puoi implementare nel giro di due giorni per ottenere un miglioramento tangibile. La chiave è passare da un approccio passivo a uno attivo e informato.

Il primo passo è la ventilazione strategica. Aprire le finestre a caso in una città inquinata può peggiorare la situazione. La strategia consiste nell’arieggiare casa nei momenti di minor inquinamento esterno. Consulta i siti web delle agenzie regionali per l’ambiente (ARPA) o app internazionali come IQAir (che usa dati ufficiali) per visualizzare la qualità dell’aria in tempo reale. Scegli le fasce orarie “verdi” o “gialle”, solitamente la mattina presto o dopo un temporale, per aprire completamente le finestre su lati opposti della casa e creare una corrente per 5-10 minuti. Questa azione espelle l’aria viziata e ricca di CO2 e COV, sostituendola con aria più pulita.

Il secondo intervento è l’eliminazione delle fonti dirette di inquinamento. Fai un rapido inventario di casa tua: hai tappeti vecchi e polverosi? Rimuovili o lavali professionalmente. Tende e biancheria da letto sono ricettacoli di acari; un lavaggio a 60°C è sufficiente per eliminarli. Controlla e pulisci i filtri dei condizionatori, dove si annidano polvere e muffe. Se hai appena acquistato mobili nuovi o stai usando vernici e detersivi aggressivi, isolali temporaneamente. Spostali su un balcone o in un garage per qualche giorno per permettere ai COV più volatili di disperdersi all’esterno anziché all’interno dei tuoi polmoni.

Infine, un piccolo aiuto può venire dalle piante, ma con consapevolezza. Sebbene il loro potere purificante sia spesso sopravvalutato per gli spazi domestici, piante come lo Spatifillo, la Sansevieria o l’Edera contribuiscono a migliorare leggermente la qualità dell’aria e l’umore. Considerale un supporto, non la soluzione definitiva, e ricorda di pulire regolarmente le loro foglie dalla polvere per mantenerle efficienti.

Persona che apre finestre di casa consultando smartphone per verificare qualità aria esterna

Queste tre azioni combinate – ventilazione informata, rimozione delle sorgenti e un tocco di verde – costituiscono un primo, potente scudo contro le minacce invisibili presenti nella tua casa, ponendo le basi per un ambiente più salubre per tutta la famiglia.

Purificatore d’aria o VMC: quale soluzione per un appartamento di 80 mq in città?

Una volta implementate le azioni gratuite, il passo successivo per chi vive in un contesto urbano è valutare una soluzione tecnologica. La scelta si riduce spesso a due opzioni: il purificatore d’aria e la Ventilazione Meccanica Controllata (VMC). Sebbene entrambi mirino a migliorare la qualità dell’aria, funzionano in modo radicalmente diverso e rispondono a esigenze differenti. Per un appartamento di 80 mq in città, capire queste differenze è cruciale per un investimento mirato alla salute.

Il purificatore d’aria è una soluzione “plug & play”: lo acquisti, lo colleghi e lui inizia a lavorare. Il suo compito è aspirare l’aria della stanza, farla passare attraverso una serie di filtri (solitamente un pre-filtro, un filtro HEPA per le polveri sottili e un filtro a carboni attivi per odori e COV) e reimmetterla purificata nello stesso ambiente. È efficace nel ridurre la carica di inquinanti presenti, ma ha un limite fondamentale: non ricambia l’aria. Si limita a “pulire” l’aria esistente, che con il tempo si satura di CO2 e perde ossigeno.

La VMC decentralizzata (o puntuale), invece, è un sistema che si installa nel muro perimetrale e ha una doppia funzione: estrae l’aria viziata e inquinata dall’interno e, contemporaneamente, immette aria nuova proveniente dall’esterno, dopo averla filtrata da polveri sottili, pollini e inquinanti. I modelli più avanzati includono un recuperatore di calore che preriscalda (in inverno) o preraffresca (in estate) l’aria in entrata, con un’efficienza energetica altissima. La VMC, quindi, non solo purifica, ma garantisce un ricambio d’aria costante e controllato, mantenendo bassi i livelli di CO2 e umidità, prevenendo la formazione di muffa.

Per una famiglia in un appartamento urbano, la scelta dipende dall’obiettivo. Il purificatore è una buona soluzione tampone, a basso costo iniziale, per una singola stanza (es. la camera dei bambini). La VMC è un investimento strutturale per la salubrità dell’intera casa, una soluzione definitiva che risolve il problema alla radice. Le moderne VMC puntuali sono compatte e l’installazione richiede circa un’ora, rendendole ideali anche per appartamenti in condominio. Il confronto seguente riassume i punti chiave, tenendo conto anche degli incentivi fiscali italiani che rendono la VMC un’opzione sempre più accessibile.

Il seguente riassunto evidenzia le differenze chiave, basate su un’analisi comparativa delle tecnologie disponibili sul mercato italiano.

Caratteristiche Purificatore d’aria VMC decentralizzata
Costo iniziale 200-800€ 1.500-3.000€ (detraibile 50-65%)
Ricambio aria No (filtra la stessa aria) Sì (aria nuova ossigenata)
Controllo umidità No Sì (previene muffe)
Efficienza energetica Consumo continuo Recupero calore 91%
Installazione Plug & play 1 ora su parete perimetrale
Manutenzione Cambio filtri frequente Filtri 2 volte l’anno

L’errore di comprare purificatori che producono ozono dannoso per risparmiare 50€

Nel tentativo di risparmiare, molte famiglie cadono in una trappola pericolosa: l’acquisto di purificatori d’aria a basso costo che utilizzano tecnologie come la ionizzazione o la fotocatalisi, le quali possono generare ozono (O3) come sottoprodotto. L’ozono è un gas altamente irritante per l’apparato respiratorio. Se in alta atmosfera ci protegge dai raggi UV, a livello del suolo è un inquinante aggressivo che può causare tosse, irritazione alla gola, difficoltà respiratorie e peggiorare condizioni come l’asma. L’idea di introdurre volontariamente una fonte di ozono in casa, specialmente dove vivono bambini, è un controsenso che vanifica lo scopo stesso del purificare l’aria.

Il Ministero della Salute italiano è molto chiaro sui rischi, e una circolare ufficiale ha fissato un limite di 0,1 ppm (0,2 mg/m³) per l’esposizione all’ozono negli ambienti di vita e di lavoro. Sebbene i produttori di questi dispositivi affermino che le emissioni sono al di sotto dei limiti di legge, l’accumulo in un ambiente chiuso e poco ventilato può portare a concentrazioni problematiche. L’errore fatale è pensare di fare un affare risparmiando 50€ su un dispositivo che, invece di proteggere la salute della famiglia, introduce un nuovo rischio.

La soluzione sicura è scegliere tecnologie che non producono ozono per loro stessa natura. I sistemi basati esclusivamente su filtrazione meccanica (filtri HEPA) e adsorbimento (filtri a carboni attivi) sono intrinsecamente sicuri. Questi filtri catturano fisicamente le particelle e le molecole inquinanti senza innescare reazioni chimiche. Anche le più moderne tecnologie di sanificazione, come quelle a raggi UV-C integrate nei sistemi VMC di alta gamma, sono progettate per essere completamente sicure e “ozone-free”.

È sicuro per uso domestico e in presenza di persone perché non c’è contatto diretto con l’emissione UV. Inoltre è una tecnologia ozone-free: non produce emissioni di ozono che potrebbero provocare irritazioni a occhi, gola e polmoni.

– Helty Air, Specifica tecnica VMC Flow Easy UV

Quando scegli un dispositivo per la qualità dell’aria, la prima domanda da porsi non deve essere “quanto costa?”, ma “è sicuro?”. Controlla sempre la scheda tecnica e cerca esplicitamente la dicitura “ozone-free” o “zero ozono”. Proteggere i polmoni dei tuoi cari da un inquinante noto per risparmiare una piccola cifra è un compromesso che nessuna famiglia dovrebbe mai accettare.

Come mantenere l’aria pulita con una routine settimanale di 15 minuti

Una volta installata una soluzione tecnologica e adottate le buone pratiche, il segreto per una qualità dell’aria costantemente alta risiede nella costanza. Non servono ore di lavoro, ma una semplice routine settimanale di circa 15 minuti. Questo approccio proattivo assicura che i tuoi sforzi e i tuoi investimenti continuino a dare i loro frutti nel tempo, mantenendo la tua casa un ambiente salubre.

Il pilastro di questa routine è la manutenzione dei sistemi di filtrazione. Che tu abbia un purificatore o una VMC, i filtri sono i polmoni del sistema. Se sono sporchi, non solo perdono efficacia, ma possono diventare essi stessi una fonte di proliferazione batterica. Dedica 5 minuti ogni settimana (ad esempio, il lunedì) a controllare lo stato dei filtri. La maggior parte dei dispositivi moderni ha un indicatore luminoso. Se non ce l’ha, ispeziona visivamente il pre-filtro: se è carico di polvere, aspiralo delicatamente. Questo semplice gesto prolunga la vita dei filtri più costosi, come l’HEPA.

Dettaglio macro di filtro aria con texture visibile che mostra particelle intrappolate

Il secondo elemento è continuare con la ventilazione strategica. Anche con una VMC, un’apertura rapida e mirata delle finestre può essere benefica. Dedica 5 minuti a metà settimana (il mercoledì) per consultare i dati sulla qualità dell’aria e, se le condizioni sono buone, crea una corrente d’aria per pochi minuti. Questo aiuta a espellere rapidamente eventuali picchi di inquinanti interni generati da attività occasionali (es. una frittura o l’uso di un prodotto spray).

Infine, concludi la settimana con una pulizia mirata. Il venerdì, dedica gli ultimi 5 minuti a spolverare le superfici orizzontali (scaffali, tavoli) con un panno umido, che intrappola la polvere invece di sollevarla. Se hai piante, usa lo stesso panno per pulire delicatamente le foglie. Questa operazione non è solo estetica: rimuove uno strato di polvere che può essere rimesso in circolo e permette alle piante di “respirare” meglio. Questa routine minima ma costante è la garanzia per trasformare la tua casa in un’oasi di benessere duratura.

Piano d’azione: audit della salubrità della tua casa

  1. Punti di contatto: Elenca tutti i punti di ingresso e uscita dell’aria (finestre, porte, prese d’aria, fessure) per valutare le infiltrazioni incontrollate.
  2. Collezione: Fai un inventario degli elementi potenzialmente inquinanti: mobili in truciolato, tappeti sintetici, prodotti per la pulizia aggressivi, vernici.
  3. Coerenza: Confronta gli elementi inventariati con i valori di uno stile di vita sano. Un detersivo “super profumato” è coerente con l’obiettivo di ridurre i COV?
  4. Memorabilità/Impatto: Identifica i 3 elementi con il maggiore impatto negativo (es. il vecchio divano, il detersivo chimico, la muffa in un angolo) rispetto a quelli a impatto minore.
  5. Piano d’integrazione: Stabilisci un piano per sostituire/eliminare gli elementi a più alto impatto e per installare soluzioni (es. VMC) dove servono di più, definendo le priorità a 1, 3 e 5 anni.

Perché le case moderne possono causare allergie e problemi respiratori cronici?

Il paradosso della casa moderna è che, nel tentativo di renderla energeticamente efficiente, l’abbiamo involontariamente trasformata in un ambiente malsano. Gli edifici di nuova costruzione o ristrutturati in alta classe energetica (A o B) sono progettati per essere quasi ermetici. Infissi ad alta tenuta e cappotti termici eliminano gli spifferi, riducendo le dispersioni di calore. Questo è un bene per le bollette, ma un disastro per la qualità dell’aria se non è accompagnato da un sistema di ventilazione adeguato. Si crea il cosiddetto “effetto scatola sigillata”.

In questa “scatola”, ogni inquinante emesso all’interno rimane intrappolato e la sua concentrazione aumenta costantemente. La formaldeide rilasciata dai mobili nuovi, i COV dei detersivi, l’umidità prodotta cucinando o facendo la doccia, e l’anidride carbonica che espiriamo si accumulano, creando un cocktail tossico. Non è un caso che l’incidenza di allergie, asma e sensibilità chimica multipla sia in aumento proprio parallelamente alla diffusione di queste abitazioni ultra-isolate ma sotto-ventilate. In Italia, si stima che trascorriamo più di 22 ore al giorno, ossia il 90%, in spazi chiusi, respirando quest’aria stagnante.

L’umidità intrappolata è uno dei problemi maggiori. Un tasso di umidità costantemente superiore al 60% crea l’habitat ideale per la proliferazione di muffe e acari della polvere, due dei più potenti allergeni indoor. Le spore delle muffe, una volta inalate, possono scatenare reazioni allergiche, attacchi d’asma e irritazioni croniche delle vie respiratorie. Gli acari, invisibili a occhio nudo, si nutrono di forfora umana e prosperano in materassi, cuscini e tappeti umidi. Le loro deiezioni sono un altro potente allergene. Il costo di questa situazione non è solo sulla salute individuale, ma anche sul sistema sanitario nazionale. I dati del Gruppo di Studio Nazionale sull’Inquinamento Indoor dell’ISS indicano che il problema ha un costo di più di 200 milioni di euro l’anno in spese sanitarie solo in Italia.

La casa moderna, quindi, ci pone di fronte a una nuova sfida: trovare un equilibrio tra efficienza energetica e salubrità. Isolare è necessario, ma ventilare in modo controllato è diventato indispensabile per evitare che il nostro nido si trasformi in una fonte cronica di malattia.

Perché sostituire il laminato con legno vero migliora la qualità dell’aria del 30%?

Quando si parla di qualità dell’aria, spesso ci si concentra su ciò che possiamo aggiungere (purificatori, piante) o fare (ventilare), trascurando uno degli elementi più estesi della nostra casa: il pavimento. La scelta dei materiali con cui rivestiamo le nostre superfici ha un impatto diretto e costante su ciò che respiriamo. Sostituire un pavimento in laminato con legno massello non è solo una scelta estetica, ma un potente intervento di bonifica ambientale.

Il problema principale dei pavimenti in laminato, soprattutto quelli economici, è che sono composti da fibre di legno pressate e tenute insieme da colle e resine a base di formaldeide. La formaldeide è un noto cancerogeno e un potente irritante per occhi, naso e gola. Questo gas viene rilasciato lentamente e costantemente nel tempo (un processo chiamato “off-gassing”), inquinando l’aria che respiriamo ogni giorno. Non è un caso se in case ristrutturate o arredate di recente si registrano spesso valori tra 0,01 e 0,05 mg/m³ di formaldeide, livelli che, sebbene entro alcuni limiti di legge, contribuiscono al carico tossico complessivo dell’ambiente.

Il legno massello, al contrario, è un materiale naturale che non contiene colle ureiche. Ma il suo vantaggio va oltre. Il legno è un materiale “vivo” e igroscopico, ovvero ha la capacità naturale di assorbire e rilasciare l’umidità, agendo come un regolatore igrometrico naturale. Aiuta a mantenere il tasso di umidità relativa in casa nell’intervallo ideale del 40-60%. Questo è fondamentale perché, come abbiamo visto, un’umidità controllata limita drasticamente la sopravvivenza di muffe e acari, due dei principali responsabili di allergie e problemi respiratori. Sebbene una stima precisa del “30%” possa variare a seconda delle condizioni specifiche, la riduzione combinata di formaldeide e di allergeni legati all’umidità porta a un miglioramento qualitativo dell’aria di questa portata.

Oltre al legno massello, esistono altre eccellenti alternative naturali. Il sughero, di cui l’Italia è un importante produttore, è un isolante termico e acustico eccezionale, naturalmente anti-muffa e anti-batterico. Anche il linoleum naturale (da non confondere con il vinile), fatto con olio di lino, farina di legno e resine naturali, è una scelta sana e sostenibile. Optare per questi materiali significa eliminare una delle fonti di inquinamento più grandi e persistenti in casa, compiendo un passo decisivo verso un ambiente veramente salubre.

Da ricordare

  • L’aria interna è spesso più tossica di quella esterna a causa di materiali, arredi e mancanza di ricambio d’aria.
  • Le prime azioni per migliorare la situazione sono gratuite: ventilazione strategica (basata su dati), pulizia mirata e rimozione delle fonti inquinanti.
  • Per una soluzione definitiva in città, la VMC (Ventilazione Meccanica Controllata) è superiore al purificatore perché ricambia e ossigena l’aria, non solo la filtra.

Come trasformare casa in un ambiente che protegge la salute invece di danneggiarla?

Abbiamo visto che la nostra casa può essere sia una trappola per inquinanti che uno scudo protettivo. La differenza sta nelle nostre scelte. Trasformare un’abitazione da fonte di rischio a santuario di benessere non è un’azione singola, ma un percorso, una “roadmap della salubrità” che ogni famiglia può intraprendere in modo progressivo, adattandola alle proprie possibilità economiche e sfruttando gli incentivi disponibili.

L’approccio più intelligente è quello graduale. Si inizia con le azioni a costo zero: la ventilazione strategica e la rimozione delle fonti di inquinamento più evidenti. Già questo primo passo, combinato con l’acquisto di un buon purificatore d’aria HEPA “ozone-free” per la camera da letto principale, può portare benefici tangibili nel breve termine, specialmente per il sonno dei bambini o di chi soffre di allergie.

Il secondo stadio, da pianificare nel medio termine (es. entro 3 anni), riguarda i materiali. In occasione di una piccola ristrutturazione o semplicemente quando il pavimento è da rifare, si può cogliere l’opportunità per sostituire il laminato o il PVC con materiali naturali come legno massello, sughero o linoleum. Questo investimento è oggi più accessibile grazie al Bonus Ristrutturazione, che permette una detrazione fiscale del 50%.

L’ultimo passo, quello definitivo per chi vive in città, è l’installazione di un sistema di Ventilazione Meccanica Controllata (VMC) decentralizzata. Questa tecnologia, come abbiamo visto, risolve il problema alla radice garantendo un ricambio d’aria costante, filtrato e a basso consumo energetico. È l’investimento più importante, ma anche quello con il maggiore ritorno in termini di salute. Anche in questo caso, lo Stato italiano incentiva la scelta con l’Ecobonus, che permette una detrazione fino al 65%, rendendo la soluzione molto più abbordabile.

Inquinanti outdoor e indoor influiscono su ricoveri e mortalità, causando in Italia 50-60mila morti premature in più all’anno. Continuano a emergere nuove implicazioni, anche nell’ambito del diabete e della salute mentale.

– Marco Martuzzi, Capo del Dipartimento ambiente e salute dell’ISS

Soggiorno luminoso con materiali naturali, piante e ampie finestre che creano connessione con l'esterno

Adottare questa roadmap significa investire proattivamente nella salute della propria famiglia. Ogni passo, dal più piccolo al più grande, contribuisce a trasformare la casa nell’ambiente più sicuro e sano in cui vivere, un vero e proprio baluardo contro l’inquinamento urbano.

Per avere una visione chiara del percorso completo, è essenziale comprendere come integrare questi passaggi in un piano d'azione pluriennale.

Iniziare questo percorso di trasformazione è più semplice di quanto sembri. Il primo passo è valutare la tua situazione attuale e pianificare le azioni future. Comincia oggi stesso ad applicare le strategie gratuite e a informarti sulle soluzioni tecnologiche e sui bonus fiscali per fare il prossimo, decisivo investimento per il benessere della tua famiglia.

Scritto da Davide Colombo, Davide Colombo è medico chirurgo specializzato in Medicina Interna con approccio integrativo e funzionale, nutrizionista certificato e istruttore di mindfulness MBSR con 13 anni di esperienza clinica. Laureato in Medicina e Chirurgia all'Università Statale di Milano, specializzato in Medicina Interna, con Master in Nutrizione Clinica e certificazione MBSR (Mindfulness-Based Stress Reduction) presso il Center for Mindfulness della University of Massachusetts.